Proteina C-reattiva: un nuovo predittore di esito avverso nell’ipertensione arteriosa polmonare


Un gruppo di Ricercatori dell’Università di Lovanio, in Belgio, ha condotto uno studio prospettico per valutare un potenziale ruolo della proteina C-reattiva ( CRP ) nel predire l’esito dell’ipertensione arteriosa polmonare e dell’ipertensione polmonare tromboembolica cronica.

La proteina C-reattiva è un noto marcatore di infiammazione e di danno ai tessuti, ampiamente riconosciuto come predittore di malattie cardiovascolari e coronaropatia.

I livelli plasmatici di proteina C-reattiva sono stati misurati in pazienti con ipertensione arteriosa polmonare e ipertensione polmonare tromboembolica cronica al momento della cateterismo cardiaco destro.

I livelli circolanti di proteina C-reattiva sono risultati aumentati in pazienti con ipertensione arteriosa polmonare e ipertensione polmonare tromboembolica cronica rispetto ai controlli [ 4.9 mg l(-1); 4.4 mg l(-1) e 2.3 mg l(-1), rispettivamente; p
Nei pazienti con ipertensione arteriosa polmonare, i livelli di proteina C-reattiva sono risultati correlati alla classe funzionale NYHA ( r=0.23 ), la pressione atriale destra ( r=0.25 ) e la distanza percorsa camminando in 6 minuti ( r= -0,19 ), e sono risultati significativamente più alti nei non-sopravvissuti che nei sopravvissuti ( p=0.003 ).

Tutti i pazienti con ipertensione arteriosa polmonare e ipertensione arteriosa polmonare idiopatica, e i pazienti naive ai trattamenti specifici per la malattia con livelli di proteina C-reattiva maggiore di 5 mg l(-1) hanno mostrato tassi di sopravvivenza significativamente più bassi ( p=0.02; p=0.009 e p
Nei pazienti con ipertensione polmonare tromboembolica cronica i livelli di proteina C-reattiva circolante sono diminuiti in modo significativo 12 mesi dopo l’endoarterectomia [ n=23; da 4 mg l(-1) a 1.6 mg l(-1); p=0.004 ].

I pazienti con ipertensione arteriosa polmonare che hanno normalizzato i propri livelli di proteina C-reattiva sotto trattamento ( n=29 ), definiti come responder, hanno mostrato tassi di sopravvivenza significativamente più elevati ( p
La proporzione di pazienti trattati con un analogo della prostaciclina per via parenterale è risultata significativamente più alta tra i responder che tra i non-responder ( 55% vs 17%; p=0.002 ).

In conclusione, questa è la prima dimostrazione di un ruolo di un marcatore infiammatorio quale la proteina C-reattiva nel predire gli esiti e la risposta alla terapia nei pazienti con ipertensione arteriosa polmonare. ( Xagena2009 )

Quarck R et al, J Am Coll Cardiol 2009; 53: 1211-1218


Cardio2009 Diagno2009



Indietro

Altri articoli

L'ipertensione arteriosa polmonare è una malattia progressiva che coinvolge il rimodellamento proliferativo dei vasi polmonari. Tuttavia, nonostante i progressi terapeutici, la...


La Digossina aumenta in modo acuto la gittata cardiaca nei pazienti con ipertensione arteriosa polmonare ( PAH ) e insufficienza...


I dati ottenuti nel tessuto polmonare umano e nei modelli preclinici hanno indicato che lo stress ossidativo e l'aumentata...


Riociguat ( Adempas ) e gli inibitori della fosfodiesterasi-5 ( inibitori PDE5; PDE5i ), approvati per il trattamento dell'ipertensione arteriosa...



L'obiettivo appropriato per la pressione sanguigna sistolica per ridurre il rischio cardiovascolare nei pazienti più anziani con ipertensione rimane non...


L'ipertensione arteriosa polmonare è caratterizzata da rimodellamento vascolare polmonare, proliferazione cellulare ed esiti a lungo termine sfavorevoli. La segnalazione della...


A 26 settimane, nei pazienti con ipertensione arteriosa polmonare ( PAH ) di nuova diagnosi, la tripla terapia orale in...


A un follow-up di 5 anni, è emerso che la pressione arteriosa elevata nel periodo di gestazione compreso tra 28...


I livelli di NT-proBNP ( frammento N-terminale del propeptide natriuretico cerebrale ) sono inclusi nell'approccio di valutazione del rischio multiparametrico...